Novità
L'articolo tratta delle conseguenze penali derivanti dal distacco di una valanga in Austria e in Italia. Dal confronto giuridico si evince che esistono alcune differenze significative tra i due sistemi giuridici. Tra l'altro, si può notare che in Italia - a differenza dell'Austria - il distacco di una valanga è già penalmente rilevante se comporta un pericolo astratto per terzi, cioè anche se nel caso concreto nessuno si trovava effettivamente nella zona di pericolo, ma ciò era teoricamente possibile.
L'articolo è disponibile gratuitamente al link sopra indicato.
L'articolo analizza la riforma legislativa degli sport invernali e la regolamentazione del principio di autoresponsabilità. L'attenzione si concentra sulla responsabilità della vittima e sul ruolo che le può essere assegnato dal diritto penale italiano per limitare o escludere la responsabilità penale dell'autore del reato.
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L'articolo, pubblicato nell'ambito del progetto, esamina criticamente la giurisprudenza sui casi in cui la persona offesa si è esposta consapevolmente al pericolo. Oltre a esaminare i casi in materia di circolazione stradale, infortuni sul lavoro e attività sanitaria, viene prestata particolare attenzione alla giurisprudenza sulle attività pericolose in montagna.
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- Convengno: "Graubünden forscht 2022".
Dal 21 al 22 settembre si è tenuto a Davon (CH) un convegno di ricerca interdisciplinare. In occasione di questo evento, il progetto è stato presentato anche a un vasto pubblico internazionale. Mentre l'EURAC Bolzano ha presentato l'aspetto tecnico del progetto, i due collaboratori dell'Università di Innsbruck si sono dedicati alla parte giuridica. La sfida principale è stata quella di trasmettere l'argomento del progetto in modo comprensibile anche ai non addetti al settore legale.
- Convegno: "Il principio di autoresponsabilità nella società e nel diritto".
Dal 16 al 17 settembre 2022 si svolgerà a Trento un convegno su un tema legato al progetto. L'oggetto di questo evento, organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento, è Il principio di autoresponsabilità nella società e nel diritto. Tra i relatori, sarà presente anche la professoressa Margareth Helfer, coordinatrice del progetto presso l'Università di Innsbruck. Insieme al Prof. Luigi Cornacchia dell'Università di Bergamo, affronterà il tema dell'autoresponsabilità nel diritto penale.
L'evento inizierà alle 9:30 in entrambi i giorni.
- L'autoresponsabilità nel diritto penale: quo vadis? Inquadramento e applicazione giurisprudenziale nell'ordinamento austriaco - S. Schwitzer (Archivio penale, rivista web 2/2022).
Il contributo analizza l'autoresponsabilità penale da un punto di vista comparatistico, considerando l'ordinamento austriaco e quello italiano. Particolare attenzione viene data alla giurisprudenza esistente in materia. Nonostante il diverso inquadramento del principio di autoresponsabilità, anche in Italia questo potrebbe giocare un ruolo importante per fornire in taluni casi una più equilibrata risposta dello Stato a comportamenti penalmente rilevanti in primo luogo riconducibili all'agire della vittima stessa.
- La responsabilità civile nelle attività sportive: qualche precisazione dalla Suprema Corte - S. Schwitzer (sito web della Rivista di diritto sportivo).
Con l'ordinanza n. 35602 di data 19.11.2021 la sesta sezione della Corte di Cassazione si è pronunciata con riferimento alla responsabilità civile nelle attività sportive, in concreto quelle a contatto fisico. Il procedimento aveva per oggetto un fatto verificatosi nel corso di un esame di arti marziali, svolto per conseguire la c.d. "cintura nera". Nell'ambito di tale esame, il candidato colpiva il terzo volontario, che partecipava in veste di antagonista, al naso, cagionandogli una deviazione del suo setto.
Questa decisione della Suprema Corte pare essere di fondamentale rilevanza giacché, da un lato, fa delle precisazioni molto interessanti sulla responsabilità civile per danni causati svolgendo attività sportive a contatto fisico (in particolare l'inquadramento dell'accettazione del rischio nell'ambito dell'elemento soggettivo, ossia della colpa) e, dall'altro, statuisce la sua applicabilità anche ai fatti dannosi occorsi, tra l'altro, durante prove di esame svolte nell'ambito di una tale attività sportiva.
Clicca qui per scaricare l'ordinanza in formato pdf.
- Report convegno “Pericoli naturali, percezione del rischio e profili di responsabilità penale in montagna” - Bolzano, il 17.-18.03.2022.
Il 17-18 marzo 2022 si è svolto a Bolzano presso Eurac Research il convegno “Pericoli naturali, percezione del rischio e profili di responsabilità penale in montagna”. Organizzato dall’Università di Innsbruck, esso rientra nel progetto di ricerca “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità” in corso di svolgimento tra le università di Innsbruck, Bolzano, Trento ed Eurac Research e finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige - Ripartizione Innovazione, Ricerca, Università e Musei attraverso il bando “Ricerca Südtirol/Alto Adige”.
Oggetto del convegno sono stati, da un lato, i pericoli naturali, il comportamento in ambiente alpino e la percezione del rischio nell’esercizio di attività sportive in montagna. I numerosi partner tecnici del progetto hanno apportato a riguardo importanti contributi di taglio empirico e pratico. Dall’altro, il convegno ha analizzato varie questioni penalistiche che spesso insorgono negli incidenti in montagna. In particolare, alquanto problematico è la questione se il comportamento autoresponsabile tenuto dall’alpinista che si sia infortunato possa permettere di escludere altrui responsabilità penali nell’incidente.
La vasta partecipazione in loco e da remoto ha ricordato l’importanza e attualità dell’argomento. Tra i numerosi partecipanti, molti erano gli avvocati, alpinisti, geologi e ingegneri, in particolare – ma non solo – dell’Euregio.
La responsabilità penale nell’ambiente montano, infatti, non è più un argomento discusso e trattato soltanto nel mondo giuridico, essendo invece entrato a pieno titolo nel dibattito pubblico degli appassionati di montagna.
In luce di ciò, uno degli obiettivi principali del progetto di ricerca, di taglio interdisciplinare, è quello di coinvolgere la popolazione nel dibattito e di rafforzare in essa una cultura del rischio che promuova un comportamento più consapevole in montagna. Si intende infatti, in ultima analisi, aumentare la sicurezza nell’esercizio delle attività sportive in montagna.
La prima giornata del convegno è stata dedicata a questioni tecniche. Rappresentanti di varie organizzazioni, quali i club alpinistici e importanti attori istituzionali e privati, hanno descritto la loro esperienza a riguardo. Nell’ambito della tavola rotonda, ampiamente dibattuta è stata la diversa percezione del rischio, nonché le diverse implicazioni di carattere giuridico in una prospettiva comparata, anche nel contesto di alcuni casi giudiziari.
Al centro della prima giornata del convegno è stata anche la presentazione dei risultati di un’indagine empirica svolta nell’estate ed autunno 2021 sulla percezione del rischio in montagna. Quasi 4.000 appassionati di montagna hanno partecipato all’indagine, svolta sia online, sia di persona in Alto Adige (zona di Sesto). Questa indagine è di fondamentale importanza, poiché riguarda direttamente il comportamento e l’iter di decisione dei soggetti durante lo svolgimento di attività sportive in montagna e, in quanto tale, arricchisce e integra l’analisi giuspenalistica di incidenti verificatosi in tale contesto.
La seconda giornata si è dedicata maggiormente all’analisi giuridica. In particolare, è stato analizzato il tema dell’autoresponsabilità penale e della possibile rilevanza del comportamento autoresponsabile della vittima. Mentre nella dottrina e giurisprudenza austriaca il principio di autoresponsabilità è maggiormente riconosciuto, pur discutendone i presupposti e limiti, in Italia un tale passo non è ancora stato compiuto. Ciò, nonostante parte della dottrina accademica e singoli provvedimenti giurisdizionali prendano espressamente in considerazione tale principio. La diversa attenzione rivolta all’autoresponsabilità è dovuta, da un lato, alla diversità dei due ordinamenti penali con riguardo alla concezione del torto penale e, dall’altro, all’esistenza di opinioni parzialmente contraddittorie sul tema, dovute per gran parte alla difficoltà di individuare nella struttura del reato uno spazio giuridico nel cui ambito poter collocare l’autoresponsabilità e con ciò garantire la sua efficacia come causa di esclusione della responsabilità penale di un terzo.
Anche grazie all’approccio interdisciplinare, il convengo è stato un luogo di scambio scientifico e pratico dal quale sono emersi risultati importanti per il lavoro di progetto ancora da svolgere e, in concreto, per la valutazione dei dati raccolti nella suesposta indagine e la successiva loro analisi giuridica. In particolare, è emersa la complessità che contraddistingue la percezione del rischio, anche nell’ambiente montano. Essa, infatti, come è stato evidenziato sia nelle relazioni, che nelle tavole rotonde, risulta condizionata da una serie di variabili, come per es. la personalità, la formazione, l’esperienza dell’alpinista o anche l’esercizio dell’attività sportiva in forma individuale o in gruppo. Inoltre, i dati raccolti nell’ambito della ricerca empirica paiono indicare la sussistenza di una divergenza nella percezione del rischio effettuata in loco (ossia dal singolo nel corso dello svolgimento dell’attività sportiva) e quella eseguita fuori dal concreto contesto di esercizio di un determinato sport (per es. a casa programmando un’escursione ecc.). Tutto ciò è di fondamentale importanza, da un lato, da un punto di vista giuridico, perché solo considerando adeguatamente come il rischio viene concretamente percepito, è possibile analizzare correttamente gli incidenti occorsi praticando attività sportive in montagna. Dall’altro, anche da un punto di vista pratico è importante capire come gli alpinisti percepiscono, in concreto, il rischio, in quanto proprio su tale piano risulta possibile farne leva per aumentare in generale la sicurezza in montagna, informando per es. la popolazione sui pericoli esistenti e sul modo di percezione – e anche sulle possibili trappole esistenti nella percezione – del rischio generalmente praticato.
L’analisi complessiva dei dati raccolti e i relativi risultati conclusivi saranno presentati al convegno finale del progetto di ricerca, programmato per il 10-11 novembre 2022 presso l’Università di Innsbruck.
La registrazione del convegno è disponibile sui seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=pqBvHCgSes8
https://www.youtube.com/watch?v=xeXQCg7XX74
Convegno: Pericoli naturali, percezione del rischio e profili di responsabilità penale in montagna
AVVISOcausa della pandemia il Eurac Research Bolzano.
- Der Weg zur Risikokultur, M. Helfer (Zukunft Forschung - Das Magazin für Wissenschaft und Forschung der Universität Innsbruck, Ausgabe 2/2021, 13. Jg.).
Nell’edizione 2/2021 Junge Forschung è stato pubblicato un articolo sul progetto di ricerca “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità”, che si basa su un’intervista rilasciata dalla coordinatrice del progetto Margareth Helfer. Questo contributo, in particolare, descrive l’attività di ricerca svolta nell’ambito di tale progetto e segnala alcuni dei temi rilevanti in materia. L’articolo è disponibile al link sopra indicato.
- Questionario relativo alla sicurezza in montagna.
Al fine di approfondire le questioni relative al comportamento a rischio e alla sicurezza in montagna, negli ultimi mesi i partner di progetto hanno lavorato in stretta collaborazione su un questionario scientifico. Ora il momento è finalmente arrivato: il questionario è stato preparato e può essere consultato qui. Saremmo molto contenti di un gran numero di partecipanti.
- Know-how relativo agli sport di montagna - R. Daurer (Bergwelten, 28 aprile 2021).
Tutti gli appassionati degli sport di montagna troveranno nella rivista online "Bergwelten" sotto la sezione "Berg-Know-How" le nozioni di base, che sono essenziali per un’escursione in montagna sicura e di successo. Nell'articolo collegato, per esempio, si può scoprire quali undici cose appartengono a uno zaino da trekking e perché si dovrebbe portarle con sé in ogni tour.
- Dati statistici 2020 del corpo di soccorso alpino e speleologico Nazionale e del Trentino -
Il 20 aprile i due corpi di soccorso alpino hanno comunicato i dati sulle proprie attività per l’anno scorso. La statistica evidenzia che il numero delle missioni di soccorso, nonostante la pandemia, è aumentato. La ragione di tale aumento può principalmente essere trovata nella situazione derivata dalla pandemia stessa, in particolare nelle limitazioni della libera circolazione tra regioni e/o tra stati, che hanno spinto tantissimi italiani a trascorrere le proprie vacanze in montagna.
Links:
Soccorso alpino e speleologico Nazionale: https://news.cnsas.it/dati-2020-del-soccorso-alpino-e-speleologico-record-diinterventi/
Soccorso alpino e speleologico Trentino: I dati 2020 del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino - Soccorso Alpino Trentino
- Nuove misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali - decreto legislativo del 28 febbraio 2021, n. 40.
In data 28 febbraio 2021 il governo, in attuazione dell’articolo 9 della legge 8 agosto 2019, n. 86, ha emanato il d.lgs. n. 40 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 19 marzo 2021), con il quale sono state introdotte nuove misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali, esercitate sia su pista, che fuori pista. L'entrata in vigore di tale normativa è stata differita al 1.1.2022 (articolo 30, comma 11 del decreto legge del 22 marzo 2021, n. 41).
Tra esse assume particolare rilevanza la misura che introduce per i soggetti praticanti lo sci-alpinismo, lo freeride o la ciaspolata l’obbligo di portarsi dietro gli appositi strumenti di sicurezza e di autosoccorso (arva, sonda e pala) in caso di escursioni e/o discese fuori delle piste preparate in presenza di pericolo di valanghe. L’analisi degli effetti giuridici scaturenti da questa nuova norma comportamentale, la cui trasgressione viene punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 100 a euro 150, rientra nell’attività di ricerca svolta nell’ambito del presente progetto.
Si rinvia ai commenti/articoli pubblicati dall’AVS e dal CAI su tali nuove misure.
- La natura umana degli incidenti da valanga – M. Tonelli (Lo Scarpone, 15 febbraio 2021).
Nell’articolo si evidenzia una tendenza preoccupante: sono tante le persone impreparate che si cimentano con la montagna innevata. Il direttore tecnico di AINEVA, Igor Chiambretti, spiega i pericoli che ne possono derivare.
- Lawinenlagebericht - was steht da eigentlich drin? - M. Stadler (Bergzeit, 11 febbraio 2020).
Nella rivista online “Bergzeit” si spiega quali informazioni contiene un bollettino delle valanghe, come usarle per la pianificazione dei tour e quali sono le differenze tra i vari servizi di prevenzione.
Bollettino valanghe Euregio: per il Tirolo e per la Regione Trentino-Alto Adige.
Bollettini AINEVA e Meteomont: per tutta l’Italia.
- Die Justiz wedelt mit – M. Larcher (ff 5/2021, 4 febbraio 2021).
Nell’articolo “Die Justiz wedelt mit”, pubblicato sul settimanale altoatesino ff, è stato intervistato Stefan Tappeiner, giudice presso il Tribunale di Bolzano, con riguardo all’inquadramento giuridico in Italia del distacco di una valanga.
- Beyond the Expected—Residual Risk and Cases of Overload in the Context of Managing Alpine Natural Hazards, S. Hartmann/L. Pedoth/C. Dalla Torre/S. Schneiderbauer (in Int J Disaster Risk Sci, 2021).
Le misure di protezione strutturale sono concepite per proteggere la popolazione e le infrastrutture dai pericoli naturali fino a un obiettivo di protezione specifico predefinito. Gli eventi estremi con intensità che superano la capacità di queste strutture di protezione sono chiamati "casi di sovraccarico" e sono associati a "rischi residui" che permangono dopo l'attuazione delle misure di protezione. Per affrontare i rischi residui e ridurre i danni da eventi di sovraccarico, è necessaria una combinazione di misure di protezione strutturale e di ulteriori misure non strutturali. Sulla base di dati raccolti attraverso una revisione della letteratura, un'indagine tramite questionario, 20 interviste con esperti e un workshop con esperti, gli autori mettono in evidenza lo status quo e le sfide chiave nella gestione dei rischi residui e dei casi di sovraccarico nei paesi alpini nel contesto dei pericoli geo-idrologici e dei movimenti gravitazionali di massa. Questo articolo propone un quadro concettuale olistico che descrive le relazioni tra rischi residui, casi di sovraccarico e obiettivi di protezione nel contesto della governance del rischio e della gestione integrata del rischio. Questo quadro è utile a esperti e decisori politici per una migliore gestione dei pericoli naturali che tenga adeguatamente conto del rischio residuo e dei casi di sovraccarico nei paesi alpini e nelle aree montane di tutto il mondo.
- Diritto penale e autoresponsabilità, Tra paternalismo e protezione dei soggetti vulnerabili, a cura di M. Helfer – M. Ronco (Collana Dignità umana e diritti umani, EUPHUR, volume 3, Nomos/Giappichelli, Baden-Baden/Torino, 2020).
Tema centrale del libro, che raccoglie gli interventi presentati a un convegno internazionale sull’autoresponsabilità nel diritto penale tenutosi nel gennaio 2019 presso l’Università di Innsbruck, è la rilevanza giuridica del contributo volontario della vittima alla commissione del reato. I contributi illustrano le linee principali dell’attuale dibattito scientifico, con particolare riguardo ai delitti colposi di evento nell’ambito della sicurezza sul lavoro e aree simili con una stretta interazione tra l’autore e la vittima. Le divergenti soluzioni che Germania, Austria e Italia presentano a riguardo si fondano su diverse impostazioni con riguardo al ruolo tutorio del diritto penale, da mettere criticamente in discussione.
Con contribui di Cornelius Prittwitz, Uwe Murmann, Klaus Schwaighofer, Luigi Cornacchia, Ombretta Di Giovine, Gabriele Civello, Enrico Mario Ambrosetti, Vincenzo Militello, Salvatore Dovere, Donato Castronuovo, Antonella Massaro, Kolis Summerer, Silvia Tordini Cagli, Margareth Helfer e Mauro Ronco.
- Recht & Lawine – dott. Stefan Tappeiner, giudice presso il Tribunale di Bolzano (relazione del 21 dicembre 2020, tenuta nell’ambito del seminario Sicher durch den Winter, 5/5).
Nell’ambito del seminario “Sicher durch den Winter”, organizzato dall’AVS, Stefan Tappeiner, giudice presso il Tribunale di Bolzano, ha tenuto una relazione dal titolo Recht und Lawine sulla situazione giuridica in Italia relativa al distacco di una valanga, utilizzando a tal fine esempi dalla prassi giurisprudenziale ed esponendo la più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione.
La conferenza di Tappeiner “Recht und Lawine” è l’ultima di una serie di cinque conferenze organizzate dall’AVS sul tema delle valanghe. Gli incontri precedenti trattano della corretta preparazione e del comportamento in caso di pericolo di valanghe. Tutti i video sono disponibili su YouTube in lingua tedesca.
- La sentieristica nella normativa e nella giurisprudenza – G.P. Boscariol (Collana Montagna e Diritto, edita dal Club alpino italiano, 2020).
Il libro affronta la problematica dell’universo di norme che regolano la sentieristica in Italia. Il volume intende illustrare e confrontare le diverse discipline di ogni regione e provincia autonoma. Nell’esaminare le varie competenze costituzionali ed istituzionali l’autore descrive anche il ruolo del CAI, importante attore nella manutenzione dei sentieri.
- Vorsicht „Werte“, H. Peskoller (Bergauf, 01.2020).
Sicurezza o libertà? Oppure è possibile avere entrambe contemporaneamente? Nella rivista online Bergauf dell’ÖAV (Österreichischer Alpenverein) è stato pubblicato un interessante articolo sulla questione dei valori esistenti nella società per quanto riguarda lo sport alpino. L’articolo prende come punto di partenza i valori che l’ÖAV ha sancito nel suo statuto e come questi vengono interpretati e discussi nella società. esaminando, in particolare, anche il rapporto teso tra i summenzionati valori fondamentali “sicurezza e libertà”.
Particolare attenzione viene data anche all’autoresponsabilità da un punto di vista etico-sociale, che si trova in un’ineludibile relazione di interdipendenza con il valore della libertà.
- Prevenzione dei sinistri in area valanghiva. Attività sportive, aspetti normativo-regolamentari e gestione del rischio, a cura di A. Melchionda – S. Rossi (Collana Quaderni della Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento, Vol. n. 41, Editoriale Scientifica, Napoli, 2019).
Il volume raccoglie gli esiti di un progetto di ricerca che ha analizzato, con metodo interdisciplinare, aspetti positivi e criticità legate all’esercizio di attività sportive in area valanghiva. Le valanghe provocate da scialpinisti, freeriders ed escursionisti sono sempre più frequenti in ragione della massiccia antropizzazione delle aree alpine libere, indotta da un marketing turistico che punta sulla pratica del fuoripista. Gli effetti, peraltro, trascendono la dimensione naturale, comportando precise responsabilità, civili e penali, che impongono un’indagine su caratterizzazione, dinamica e localizzazione di uno scaricamento nevoso e sulla propensione al rischio dei soggetti coinvolti. Il volume affronta gli aspetti evocati delineando il rilevante apporto delle scienze meteorologiche, statistiche, giuridiche e psicologiche per una migliore comprensione del complesso fenomeno.
Edizione digitale scaricabile gratuitamente in Open Access
- Sentenza della Corte di cassazione n. 14263/2019.
Con questa sentenza la Corte Suprema ha affrontato alcuni aspetti centrali relativi all’applicazione degli artt. 426 e 449 c.p. In base alla propria giurisprudenza e a quella della Corte costituzionale relativa al principio di offensività, è stato confermato che le fattispecie penali previste da tali norme non sono da qualificarsi come reati di pericolo presunto, ma di pericolo astratto. La sussistenza del relativo pericolo per il bene giuridico tutelato, di conseguenza, non può essere presunta iuris et de iure, essendo piuttosto necessario accertare che il fatto concreto leda o metta in pericolo il bene giuridico.
In tale contesto la Corte rinvia alla definizione di valanga da essa stessa elaborata e dedotta dagli artt. 426 e 449 c.p. (cfr., ad esempio, Cass., sez. IV, 13.03.2015, n. 14859), secondo la quale una valanga, che rientra nell’ambito di applicazione delle predette norme penali, è solo quella di dimensioni macroscopiche, la cui forza è tale da poter mettere in pericolo la vita o l’incolumità di un numero indeterminato di persone.
In merito, però, bisogna sottolineare che con questa sentenza la Corte non condivide la teoria della zona antropizzata, invocata dai difensori degli imputati. Per la sussistenza di una potenziale offensività al bene giuridico protetto non sarebbe decisivo che la valanga cada in una zona antropizzata poiché altre persone (come per es. altri scialpinisti) potrebbero essere presenti anche in zone non popolate e venire ferite o morire a causa della valanga.
Schema di decreto legislativo di attuazione dell'art. 9 della legge n. 86/2019.
In Italia si sta discutendo uno schema di decreto legislativo con il quale, tra l’altro, si intende rinnovare la regolamentazione degli sport invernali alpini. In generale, sono previsti regolamenti più severi e più controlli sulle piste e fuori.
In particolare, lo schema prevede l’obbligo per tutti coloro che praticano attività escursionistiche “in ambiente innevato” e fuoripista di portare con sé gli strumenti di autosoccorso (arva, pala, sonda). Questo obbligo attualmente si applica solo agli scialpinisti e solo se le circostanze esterne indicano un pericolo concreto di valanghe.
Il CAI (Club alpino italiano) ha criticato questo schema (osservazioni del CAI).