La costituzione e l'ambiente

Relazione ospite di Prof. Robert Louvin

Lunedì, 22 maggio 2023, prof. Roberto Louvin dell’Università di Trieste ha tenuto una lezione d’ospite nell’ambito della lezione di diritto costituzionale della prof.ssa Esther Happacher sul tema dell’ambiente nella Costituzione.

In una visione comparata, il relatore ha esposto diversi approcci delle costituzioni europee in riguardo all’ambiente, passando dalla costituzione spagnola del 1978 (una delle prime in Europa ad includere l’ambiente), alle costituzioni della Svizzera e della Germania, fino alla recente riforma degli artt. 9 e 41 della Costituzione italiana. È possibile percepire una tendenza di costituzionalizzazione dell’ambiente a partire dagli anni ’70, mirando a una sua migliore tutela. In realtà però, questa percezione è fallace, in quanto l’effetto positivo per l’ambiente non è automatico. A questo si aggiunge che non è possibile stabilire un significato chiaro ed univoco del termine “ambiente” (che è diverso dal tedesco “Umwelt”) che per le scienze giuridiche può essere sia un interesse che un valore o un diritto (soggettivo o collettivo). Inoltre, si deve sempre tener conto del fatto che ci troviamo in una bolla della narrazione occidentale del costituzionalismo ambientale e che nelle diverse aree del mondo ci sono visioni molto diverse al riguardo (p.es. nel Sud America).

Concentrandosi poi sulla riforma costituzionale italiana, prof. Louvin ha esposto le modifiche degli artt. 9 e 41 della Costituzione. Con la riforma dell’art. 9 si ha per la prima volta nella storia della Costituzione del ’48 una modifica dei principi fondamentali, mettendo in un certo senso in discussione l’architettura stessa della carta fondamentale. Il quasi scontato richiamo all’interesse delle future generazioni non fa diventare queste titolari di un diritto vero e proprio. Prof. Louvin critica fortemente l’ulteriore modifica introduttiva di una potestà statale esclusiva riguardo la tutela degli animali come “totalmente fuoriluogo”. Il nuovo art. 41 della Costituzione ha introdotto nuovi limiti all’iniziativa economica, tra questi anche l’ambiente. Si vuole così puntare su un’economica sociale e ambientale e la circolarità dell’economia. In sintesi, il prof. Louvin dubita però che la riforma costituzionale porterà con sé un cosiddetto “new beginning” sulla tematica ambientale in Italia. Infatti, non si può ancora parlare di una “costituzione della responsabilità”, anche in vista del fatto che l’Italia non si è ancora nemmeno dotata di una legge sul clima.

©Sophie Mair

  

 

 


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